sabato 23 aprile 2011

CULLURE E PUPI E BUONA PASQUA A TUTTI.

Quando ero bambino, la Pasqua, era segnata dai riti religiosi, più ancora del Natale. Tutto aveva inizio con il Giovedì Santo e la cerimonia della lavanda dei piedi. Era anche un' occasione per uscire, tirare tardi e sentire nell'aria i primi profumi di primavera. Altri profumi mi aspettavano a casa, quelli della cucina delle feste di mia madre. In particolare i l'aroma della "cullura" e dei "pupi". Dolci non dolci che rispondevano anche essi alla tradizione religiosa e vedevano nell'uovo il simbolo della Pasqua e della Resurrezione. Il gusto era quello di un pane dolce, dove si insinuavano profumi di cannella e di bucccia di limone. Fette che da sole non divcavano granchè, ma diventavano squisite nel latte e cacao della colazione mattutina. Ho sempre pensato che, avendo due figli maschi, i "pupi" mia madre li facesse più per lei che per me e mio fratello. In effetti ambedue eravamo più attirati dalla "cullura" che mia madre impastava e cuoceva in forno cantando una specie di mantra gioioso, qualcosa del tipo "cullure cullure cull'ovu...". Oggi stamattina una signora ha portato un "pupo" per mia figlia. Nonna Vincenzina sarebbe stata felice di questo dono. Buona Pasqua a tutti i "Grillimangianti".

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