venerdì 11 ottobre 2013

AstiExpo in diretta - La crema al pistacchio di Simonetta

Simonetta è una signora simpatica e decisa, ma soprattutto appassionata del lavoro che si è scelta qualche anno fa, lasciando Torino e mettendosi a produrre miele a Castagnole Monferrato. L'azienda si chiama Valvi e dal miele poi è passata alle gelatine di petali, frutti, vini, aromi, bacche e sottobosco particolarmente indicate per enfatizzare i gusti dei formaggi. Ma è soprattutto con le creme che Simonetta ha lasciato un segno nelle nostre papille gustative, nocciola, mandorla e pistacchio. Le nocciole sono quelle della proprietà, mandorle e pistacchi arrivano dalla Sicilia e il burro vaccino fa da amalgama e addensante. Su tutte per noi la crema al pistacchio è la numero uno, difficilmente dimenticabile. Provate gente. 
www.valvi.it  -  mail@valvi.it

lunedì 16 settembre 2013

1963-2013: i Girarrosti Santa Rita festeggiano 50 anni e i polli, per un giorno, tornano a costare 1.000 lire (50 cent. di euro)

Come sanno gli amici che seguono il Grillomangiante, difficilmente “promuoviamo” aziende, ma quella che stiamo per raccontarvi è una storia bella, oltre che un’iniziativa ingegnosa e adatta più che mai ai tempi di magra che attraversiamo. Dunque, era il 1963, esattamente cinquant’anni fa, usciva il primo album dei Beatles, "Please please me", nasceva Spiderman, Martin Luther King pronunciava il famoso discorso “I have a dream”, Edoardo Vianello cantava “Abbronzatissima” e Gianni Morandi“Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. Un momento storico di grande energia e vitalità come quella che anima Mario Valentini, appena giunto a Torino e sorpreso dalla mancanza di rosticcerie come quelle a cui era abituato nella Capitale. Torino ha in pochi anni raddoppiato la popolazione e la Fiat conta quasi centomila dipendenti in città: sotto il segno dell’auto si compie una grande trasformazione urbana, in cui i dialetti si moltiplicano e le tradizioni alimentari forestiere si sommano a quelle tipiche piemontesi. Valentini scommette che anche i torinesi non sapranno resistere al profumino di un bel pollo arrosto, e decide di aprire un negozietto nella popolosa piazza Santa Rita, in uno dei quartieri dove il meltingpot è più vivace. Scommessa vinta, anzi, stravinta. Se le intenzioni di Mario erano di tornare a Roma dopo un paio d’anni,il successo dei suoi polli allo spiedo è tale da farlo rimanere definitivamente a Torino, dove con l’aiuto del figlio Achille apre un negozio dopo l’altro. Nasce così la catena di Girarrosti Santa Rita, sedici punti vendita in città e sette nella prima e seconda cintura. Di recente l’insegna gialla e rossa ha varcato i confini regionali: a Termoli, in Molise, sta facendo furore, mentre nel centro di Milano l’apertura è imminente. In cinquant’anni sono cambiate molte cose, anche ai Girarrosti Santa Rita. Non la ricetta del pollo e delle patate, sempre quella di una volta, a cui si sono aggiunti altri prodotti per soddisfare e deliziare il palato dei sempre maggiori clienti. Ed è cambiata anche l’attenzione all’ambiente: il laboratorio artigianale funziona con l’energia fotovoltaica prodotta dai pannelli sul tetto, l’olio di frittura viene riciclato e si trasforma in biodiesel. Inoltre, l’azienda sente profondamente la responsabilità verso la comunità in cui opera e che le ha dimostrato tanto apprezzamento nei decenni, e si impegna a sostegno dell’infanzia attraverso Forma Onlus, e della cultura tramite il Fai. Fin qui la storia, la notizia è che, udite udite, nei 23 punti vendita di Torino e Piemonte, il 5 ottobre, i famosi polli dei Girarrosti Santa Rita saranno venduti al prezzo simbolico di 50 centesimi di euro. Oppure a 1000 lire: chi ne ha ancora nel cassetto le porti e, per gioco e con un pizzico di nostalgia, le vecchie lirette torneranno ad avere l’antico potere d’acquisto. Un’iniziativa per celebrare con orgoglio il traguardo raggiunto in mezzo secolo, ma anche per condividere la gioia dell’anniversario al fianco dei cittadini e dei clienti, soprattutto in questo momento economico difficile per tante famiglie. Oltre alla distribuzione dei 10.000 polli a 50 centesimi, che riguarderà tutti i punti vendita piemontesi, il 5 ottobre i Girarrosti organizzano una grande festa proprio in piazza Santa Rita, con spettacoli circensi, giri in Ape Calessino e altro ancora, proprio là dove tutto ebbe inizio nel lontano 1963. Per maggiori informazioni: info@tuttoquadra.it

domenica 9 giugno 2013

Il Fior di panna vince per la giuria tecnica il Gelato Festival Torino.


Il “Fior di panna” del Gelatiere Leonardo La Porta dello storico Caffè Miretti di Torino è il miglior gusto della tappa torinese Gelato Festival 2013 secondo il parere della giuria tecnica che si è riunita stamani all'Orion Village allestito nel  cortile di Palazzo Reale. Nel segno della tradizione dell'arte gelatiera la menzioni speciale è andata al “Pistaccio” di Antonio Mezzalira della gelateria Golosi di Natura di Gazzo (Padova), nel segno dell'innovazione menzione speciale Simone Deodati con il gusto “Abbraccio di Venere” della New Moon gelateria di Narni Scalo (Terni). Sono solo tre dei ventisette maestri gelatieri presenti al Gelato Festival di Torino in programma fino a domani alle 24. Ciascun gelatiere propone un gusto “cavallo di battaglia” originale e creativo realizzato ad hoc per la manifestazione nata per mettere insieme il meglio dell'arte gelatiera italiana. Per i maestri gelatieri luogo eletto dove esibirsi è il “Buontalenti”. Il meglio della tecnologia e dell’innovazione del settore sono salite a bordo del primo laboratorio mobile di gelato artigianale al mondo dedicato all’inventore del gelato, Bernardo Buontalenti, e ideato dalle menti di Gelato Festival. Il “Buontalenti” che produce gelato artigianale della migliore qualità, direttamente sotto gli occhi del pubblico, contiene in soli 55 mq ben cinque postazioni complete per ospitare una produzione di 5 Maestri Gelatieri in contemporanea. Grazie ad un’intera parete in cristallo, il pubblico ammira tutte le fasi della avvincente lavorazione di gelato artigianale di qualità.Tra le attrazioni del Festival anche eventi gastronomici e Gelato Show Cooking. I  protagonisti sono il maestro gelatiere Pino Scaringella e le sorelle Silvia e Laura Squizzato che propongono ricette di Gelato Light.

martedì 4 giugno 2013

Gelato Festival Torino nel prossimo week end.


Goloso appuntamento, e non è un modo di dire, quello del Gelato Festival Torino che si terrà dal 7 al 9 giugno e la cui conferenza stampa di presentazione è prevista per giovedì 6 giugno, ore 11.00, a Palazzo Reale. La manifestazione, nata a Firenze quattro anni fa per sottolineare la storicità tutta italiana del Gelato, prende spunto dalla storica ricetta del Buontalenti. Oltre a Roma e Milano, prevede come unica altra tappa in solo Torino, così da rendere omaggio alla tradizione artigianale torinese e nazionale. Un riconoscimento importante per la città, sempre più inserita nei circuiti di eventi di risonanza nazionale.  Oltre ad una postazione che a rotazione vedrà all’opera gelatieri aderenti alla Ascom, ci saranno una quindicina di Maestri Gelatieri  (tutti artigiani) un po’ di tutta Italia. Unica presenza estera una Maestra gelatiera Brasiliana che porterà un tocco di esotismo in più alla rassegna.  Curiosità suscita la presentazione del grande laboratorio mobile (unico al mondo) espressamente progettato dalla Resti di Arezzo. La regia operativa sarà dell’astigiano Giorgio Zanatta, Maestro Gelatiere che coordinerà anche la giuria tecnica e i laboratori.

 

giovedì 25 aprile 2013

BLOG TOUR NAZIONALE #LAMIATORINO


Il grillomangiante ha ricevuto questo comunicato stampa e volentieri gli presta il suo "cri cri".

#lamiatorino. E’ questo l’argomento di discussione alla base del blog tour nazionale organizzato da Turismo Torino e Provincia in collaborazione con la Città di Torino e con il prezioso supporto operativo dello staff di NonSoloTuristi, blog di viaggi tra i più seguiti in Italia, in occasione del Torino Jazz Festival. Un viaggio web 2.0 dedicato ai blogger che, attraverso i strumenti social, promuoveranno le eccellenze di Torino.
Dal 26 al 28 aprile, giungeranno nel capoluogo circa 30 blogger da tutta Italia. Il gruppo è eterogeneo per interessi e competenze come si evince dai blog di, solo per citarne alcuni: Non Solo Turisti (viaggi, avventure, stili di vita), Fraintesa (viaggi e vita da vegetariana), The Girl with the Suitcase (viaggi, eventi e fotografia), Slow Travel (viaggi eco-sostenibili), Uno spreco di bit (Social Media, Web Marketing), Viaggiare da Soli (viaggi in solitaria al femminile), Mi prendo e mi porto via (viaggi insoliti fuori dalle solite mete). Con i loro tweet, i blogger raggiungeranno circa 90.000 followers nei 3 giorni del blogtour e scatteranno tra le 650 e 1.000 foto con Instagram, che verranno poi condivise sui rispettivi account Twitter e Facebook. E’ in progetto, inoltre,  un “reportage” sul blogtour realizzato in collaborazione con TorinoStorytelling, che si occuperà di fotografare i blogger alle prese con Torino e le attività proposte, raggiungendo nell'immediato oltre 1.200 follower, senza contare l'effetto virale che ciascun blogger provocherà ritwittando le foto che lo riguardano.
Ricco il programma di soggiorno per una tre giorni di full immersione nel capoluogo subalpino:  i blogger verranno accolti dall’Assessore al Turismo e alla Cultura della Città di Torino, Maurizio Braccialarghe presso il Mood Libri e Caffè; scopriranno, attraverso un tour guidato, i mille aspetti della città, degusteranno i Sapori Torinesi presso Il Monferrato, le proposte del M**Bun SlowFastFood e proveranno l’emozione di salire a bordo di TurinEye, il pallone frenato più grande del mondo. E non solo. Visiteranno il Museo Nazionale del Cinema, raggiungeranno la Palazzina di Caccia di Stupingi in sella alle Royal E-Bike, bici elettriche, dove verranno accolti da un pic-nic country chic realizzato dalle foodblogger torinesi Il gatto Ghiotto e CucinaPapera con prodotti tipici del territorio alcuni dei quali delle aziende di “Made in Torino. Tour the excellent”  e avranno  tempo a disposizione per assistere ai concerti del Torino Jazz Festival. Ed infine, ma non per importanza, i blogger lasceranno Torino con una cover i-phone brandizzata omaggiata da Giemme (www.giemme.it)

domenica 3 marzo 2013

Molo 16, cucina di pesce e tradizione mediterranea


Il Molo 16 è un ristorante di pesce che mi ha fatto conoscere alcuni mesi fa il mio amico Piergiu, teologo, professore di liceo e recensore durissimo di ristoranti. Il locale si presenta gradevole con una nota dominante di azzurro, le belle sedie di tavola bianche, i piccoli tavolini alla francese e la scelta di bottiglie che costituiscono la non amplissima carta dei vini con un occhio di riguardo alle meno note eccellenze meridional,i senza dimenticare i grandi vini del nord . La cucina rispecchia la tradizione pugliese di mare, il menu cambia secondo il pescato di giornata, l’olio e le spezie provengono dalla Puglia, grande è l’attenzione per il sale. Da assaggiare il delicato antipasto di pesce crudo e la spadellata di polpo piccante, veramente particolare. Sempre disponibile la frittura mista di paranza. Ai primi vale la pena di ricordare i cavatelli con il pesto di ricciola. Dolci della tradizione meridionale. Caffè con la moka.

Ristorante  Molo 16  -  Via Oddino Morgari, 16  -  Torino  -  Tel. 011.6504388 – Cell. 349.6290224 Domenica chiuso  -  www.ristorantemolo16.it

domenica 24 febbraio 2013

Champagne Alain Lefevre, Gran cru, Blanc de blancs.


 

Lo champagne in Francia è qualcosa di più di un prodotto, è un rito che accompagna i momenti dell’amicizia e della convivialità, certo è anche una bevanda che serve per celebrare, più dello spumante in Italia. In Francia infatti tutti hanno il proprio produttore di fiducia e le bottiglie della festa o del pranzo di matrimonio dei figli arrivano da un determinato chateau che spesso ha fornito le bollicine anche per lo sposalizio dei genitori e magari dei nonni. Facile quindi trovare champagne di piccoli produttori, poco noti ma di grande qualità. In questi giorni mi è capitato di assaggiarne uno di ottima fattura, regalatomi a Natale da un parente che si approvvigiona direttamente dal chateau: si tratta del blanc de blancs, gran cru, di Alain Lefevre. Al naso i profumi di lieviti tipici dello champagne sono intensi per poi stemperarsi e divenire più eterei, il perlage è fitto e di buona persistenza, alla bocca il gusto è franco e pieno, con leggeri sentori di frutta selvatica. Se vi capita di passare da Bergeres Les Vertus, vale la pena.

Champagne Lefevre Alain 

Rue Pont
Bergeres Les Vertus, 51130
France
Phone: +33 326522407 Fax: +33 326522874