Nel romanzo “Un’ottima annata” di Peter Mayle, un certo Mr. Chen dal suo ufficio affacciato sul porto di Honk Kong commerciava in vini straordinari che i facoltosi acquirenti non avrebbero mai bevuto. Il gusto non era importante , perché come dice Mr.Chen “… questo vino non si beve: si vende e si compra. E’ un investimento.” Quelle parole mi sono rimaste in testa, fino a quando non ho conosciuto Mr. Chen. E’ successo una sera dello scorso novembre, nella Langa più vera e profonda, in una cantina di nicchia persa tra le colline. Una trentina di investitori e di appassionati, riuniti da un noto gruppo di private banking, io tra gli eletti solo per amicizia e per la mia nota passione per i grandi vini. Mi sono rasserenato, il Mr. Chen che ho conosciuto io non è un freddo e spietato businessman cinese di Honk Kong, è un francese raffinato che parla un italiano perfetto perché vive nel nostro Paese e ha saputo trasformare la propria passione per i grandi cru e chateau della sua terra, in una professione. Lui i vini li conosce, li acquista e li assaggia. C’è un caveau dove vengono tenuti i vini in una banca di una città svizzera, dove ogni anno gli investitori sono invitati per una sessione di degustazione dei vini sui quali hanno scelto di puntare i propri soldi. Per il resto la serata è trascorsa a tavola, tra le reinterpretazioni della tradizione di uno chef stellato e alcuni assaggi di nettari francesi della fine del secolo scorso. Al rientro le luci punteggiavano i paesi di Langa.